Si inizia con la voice over della nonna che racconta questa è Joy, ora ve la presento. Veniamo catapultati nell’infanzia, adolescenza come se bisognasse per forza autenticare il tutto in chiave fiabesca, principe azzurro e neve finta compresi. Si parte in sordina, con il freno a mano tirato e motore ingolfato, faticando a prendere quota. Carrellata di personaggi e poco altro. Poi arriva il momento dell’invenzione tanto attesa, il mocio e tutte le conseguenze legali, familiari, affaristiche. E pian piano si decolla.
Siamo in pieno sogno americano, quote rosa del sogno americano e David O’Russel ce lo racconta nel suo stile, alla American Hustle. Ascesa, caduta, trionfo della cenerentola moderna.
David O’Russel replica la squadra vincente dei film precedenti. Alla bravissima, va detto, Jennifer Lawrence affianca gli altri veterani Robert De Niro e Bradley Cooper. E il trio funziona. La Lawrence è magnetica e, alla fine dei conti, il suo è un one woman show in cui poter dimostrare, senza prevaricare, il suo enorme talento. Cooper piace e continuerà a piacere, diverte e continuerà a divertire. De Niro è convincente, e detto di questi tempi, è già una grande cosa.
Però di questo sogno americano poco rimane impresso. Superiore alla trama in sé, è la creazione dei personaggi di contorno. E degli ambienti, ai limiti del grottesco. Nel cinema di O’Russell le relazioni umane prevalgono sulla narrazione. Anche in Joy, il racconto dei rapporti familiari intriga e convince più dell’avventura stessa. Ma rispetto a Il Lato Positivo e, appunto ad American Hustle, qui la messa in scena scricchiola e non riesce nell’impresa di conquistare fino in fondo.
Joy non affascina, trascina ma non arriva al cuore. L’impressione finale è di aver assistito a frammenti mal incollati, in un film piatto. E la chiave fiabesca in questa continua impossibilità di tangibile verità alla fine stanca. La dimensione del sogno non coinvolge. Ovvio ci sono frammenti che sanno di grande cinema: la prima televendita, alcuni dialoghi. Sono momenti di grande cinema, ma sono effimeri e nell’economia globale del film sono destinati a essere dimenticati velocemente, come una televendita.
voto
♥♥½ / ♥♥♥♥♥
alessandro venier
ciao! anche noi abbiamo visto Joy, ecco cosa ne pensiamo https://collettivod.wordpress.com/2016/01/28/joy-la-perseveranza-e-donna/ ! complimenti per il blog 😉
Questa volta David inciampa, il film non convince…i primi minuti sono così frenetici che non si capisce quasi niente, forse è arrivato il momento di cambiare attori e idee.
Visto ieri sera. È molto inusuale come film ma credo che nel bene o nel male resterà impresso.