Terzo giorno della Festa che si apre con l’anteprima nazionale di Pan – Viaggio all’Isola che non c’è. Ad aprire la proiezione – in collaborazione con Alice Nella Città – c’è il produttore Paul Webster che nel suo simpatico italiano dice “Abbiamo fatto qualcosa di nuovo. Se non vi piace, ve la vedrete con i miei bodyguard”.
Si spengono le luci ma il monito rimane, quasi a voler sottolineare, quasi a voler mettere le mani avanti. Ed effettivamente, faceva bene lui a mettere le mani avanti, perché ci si trova di fronte a un ibrido caotico, infarcito di action da cinecomic e romanticismo sbrodoloso da commedia sentimentale per famiglie. Il tutto condito da questa ossessione americana per i prequel; Peter durante la 2°Guerra Mondiale, l’arrivo all’ Isola, Uncino è buono, Pan non vola, Hugh Jackman sembra un travestito, Rooney Mara è ridicola e tanti saluti alla potenza e bellezza della Disney.
Voto: ♥½ / ♥♥♥♥♥
Dal tonfo di Pan alla meraviglia della Pixar. Abbiamo la fortuna di assistere alla masterclass con Kelsey Mann, story supervisor di Il viaggio di Arlo. Oltre a mostrare in anteprima alcuni frammenti del film, la masterclass è un vero e proprio viaggio avventuroso all’interno della meraviglia che fa da collante alle idee della Pixar. Mann racconta la sua storia, lo fa con ritmo, ironia e semplicità. Svela processi creativi, ma soprattutto riconduce tutto alla domanda che lì, nella sede in California, si pongono ogni giorno “Cosa succederebbe se?”. PS: dalle clip viste, Il viaggio di Arlo sarà un’altra volta meraviglia.
Da una masterclass all’altra. Doveva essere un incontro ravvicinato è invece diventa una vera e propria lezione di cinema. Paolo Sorrentino mostra e commenta cinque sequenze di altrettanti film che lui ha amato. Le sintetizza così:
La notte di Antonioni perché una delle poche scene di film in cui il jazz sta bene; Mars Attack, per la carica erotica dell’alieno interpretato da Lisa Marie; Una Storia Vera, per la sapienza nell’utilizzo di strumenti del terrore in una scena che è l’opposto,
Era mio padre, perché basterebbe guardare questa scena invece di fare due anni di scuola di cinema, Tempesta di Ghiaccio, perché parla di famiglia. Sorrentino si racconta, lo fa con la sua ironia saccente e simpatica. Ricorda l’importanza al cinema del verosimile e non del vero. E regala 8 minuti di “La fortuna” cortometraggio nel collettivo Rio, I love you.
Mustang è quel genere di film da lasciare senza fiato. Corre libero come i cavalli selvaggi, e così vorrebbe far correre le sue protagoniste. Cinque sorelle adolescenti nella Turchia del tradizionalismo. Troppo lontane dalla libera Istanbul, troppo vicine alle imposizioni della cultura dei villaggi. Mustang è un film sull’essere donna e sull’essere libera, un binomio che non avrebbe bisogno di sottolineature, mai. Queste giovani ragazze sono, come le ha definite la regista Deniz Gamze Ergüven , il James Dean della Turchia. Hanno il difetto di essere belle, selvagge e anticonformiste. E per questo osteggiate. Film prezioso
Voto: ♥♥♥♥½ / ♥♥♥♥♥

Chiude la giornata Mistress America il nuovo film di Noah Baumbach. Storia dell’incontro di due solitudini, di due generazioni. Tracy e Brooke diventeranno sorellastre. Si incontrano a New York dove Tracy va al collage e dove Brooke vive e lavora. Diventano amiche, partono per un viaggio alla ricerca di soldi, si scontrano. Divertente e ironico, con dialoghi incalzanti e gag esilaranti, Mistress America è l’ennesimo esempio di film di qualità in questa festa popolare del cinema.
Voto ♥♥♥½ / ♥♥♥♥♥
Un pensiero su “Festa del Cinema di Roma: #day3 – Pan – Pixar – Sorrentino – Mustang – Mistress America”