Nella primavera del 1965 un gruppo di attivisti, guidati da Martin Luther King, scelsero la cittadina di Selma nell’Alabama segregazionista per manifestare pacificamente contro gli impedimenti che negano ai cittadini afroamericani la possibilità di esercitare il diritto di voto. Ci vollero tre marce – due abortite da violenza e strategie – da Selma a Montgomery per cambiare il corso degli avvenimenti.
Il film di Ava DuVernay ripercorre questi fatti. Un micro avvenimento, un piccolo e fondamentale capitolo per riassumere la parabola del più grande attivista per i diritti della popolazione afroamericana. Una parabola che non discende, ma che viene tragicamente interrotta. E nel raccontare un uomo, racconta un popolo. Il film non arriva ai fatti di Menphis, si ferma a Montgomery. Racconta una delle tante lotte, cartina tornasole della battaglia per i diritti civili, delineando il complesso ritratto di Martin Luther King.
Il lavoro della regista, già premiata al Sundance per Middle of Nowhere, è un’operazione di sottrazione. Spoglia e sgonfia la figura dell’attivista, lo de-santifica, restituendo l’uomo. Ragiona sull’essenza, sulla complessità dell’essere leader e persona comune, raccontandone dubbi e errori, timori e coraggio. Fallimenti e vittorie. Tradimenti. Luci e ombre si alternano anche nella composizione stilistica del racconto coinvolgente della DuVernay. Alla fine emergono la complessità, il pensiero e la densità di King. Un uomo capace di sfruttare la propria forza pubblica per smuovere gli animi. Un uomo spaventato dalle proprie responsabilità. Un uomo lungimirante e istintivo, mosso dall’unico obiettivo per il bene collettivo. Un essere umano.
Selma-la strada per la libertà non è semplice cronaca. Documenta e descrive con toni sobri, mai agiografici, caratterizzando a 360° i protagonisti.
Non fa sconti, non celebra. Restituisce una riflessione complessa sul razzismo, ed eleva le dinamiche a toni universali. Lo fa emozionando, suggerendo con sussurri, senza mai evidenziare o costringere. Racconta un popolo. Non è un film biografico, è un film collettivo. Intimo e seducente, privo di retorica, Selma – la strada per la libertà risveglia.
Film necessario.
voto:
♥♥♥½ / ♥♥♥♥♥
Un pensiero su “SELMA – La strada per la libertà”