Il nome di Almodovar introduce questa commedia argentina che promette pazzia e cattiveria. Sei episodi, sei diversi racconti di frustrazione e sconfitta, sei giornate di ordinaria follia. E, in parte, di vendetta.
Si inizia già nel prologo, prima dei titoli di testa (molto interessanti), con il delirio violento di un giovane che, diventato pilota, raduna sull’aereo tutti gli autori delle ingiustizie subite in tutta una vita. E decide di schiantarsi contro la casa dei propri genitori.
Inizia col botto. Metaforicamente e non. E, sicuramente, questo primo è l’episodio più riuscito, talmente pazzesco da risultare ironico e divertente. L’unico che fa sorridere e riflettere. Talmente grottesco da essere incisivo. Peccato che duri dieci/quindici minuti. I restanti 100 abbondanti minuti collassano, nel tentativo ripetitivo e non riuscito del mash-up tragicomico. D’accordo, rispecchierà anche parte della nostra società malata, ma la denuncia appare sterile, poco giustificata e, soprattutto, monotona . D’accordo, la
banalità del male che anima il film può ricordare i fratelli Coen o i film a episodi di Monicelli, ma, in Storie Pazzesche, il meccanismo gira a vuoto, si ripete e, nel vortice di violenza e ira, tende ad annoiare. Il pulp non arriva mai ai livelli grotteschi del cinema di Rodriguez o all’eco violenta di Tarantino, registi a cui il lavoro di Damian Szifron è stato misteriosamente paragonato.
Storie Pazzesche è un collage multiuso, pieno di idee e potenzialità, con cui però è impossibile colpire a fondo. Si aggira sulla superficie disorientando, per poi lasciarsi dimenticare. Non bastano le pulsioni primordiali, l’idea di risvegliare gli istinti più nascosti, quel sottobosco di cattiveria umana che ristagna in ognuno di noi. L’esplosione è dirompente, esasperata, pazzesca d’accordo ma alla fine si esce dal cinema poco divertiti, parzialmente annoiati. E dirottati nella banalità della volgarità a causa della costrizione alla visione di vomito, defecazione, piscio, sputi, etc. Stilizzato e mai incisivo, tende a irritare sgradevolmente. Irritazione che aumenta apprendendo che Storie Pazzesche è nella short-list dei nove titoli candidati all’Oscar come miglior film straniero. E Mommy, no.
Voto: ♥♥ /♥♥♥♥♥
alessandro venier