Durante le riprese, Gyllenhaal si è dovuto far medicare una mano, interrompendo la lavorazione del film . Le garze sul set non bastavano, occorreva andare in pronto soccorso. Troppa azione? Niente di tutto questo: Jake si è talmente calato nella parte da colpire lo specchio al quale stava parlando, in una scena di scorsesiana memoria.
Del resto, che Gyllenhaal cercasse di frapporre meno spazio possibile tra sé e il personaggio lo si capisce dalla cura che ha dedicato alla ricerca della fisicità più adatta. Ha perso quasi 10 degli 80 kg del suo peso forma e si è allenato continuativamente per sette o più ore al giorno. Per sua stessa ammissione, la dieta aveva anche dei degli obiettivi nascosti. Essere sempre un po’ affamato non solo letteralmente, ma anche mentalmente: per meglio partecipare alla costruzione della psicologia del protagonista.
Girato interamente nella sua Los Angeles, Lo Sciacallo – Nightcrawler è il primo film da regista di Dan Gilroy, già sceneggiatore di “Una bionda sotto scorta” (1994), “Rischio a due” (con Al Pacino e Matthew McConaughey, 2005) e dell’ultimo capitolo della quadrilogia “The Bourne” (“Legacy”, 2012, orfano di Matt Demon). Per l’esordio dietro la macchina da presa ne Lo Sciacallo – Nightcrawler, Gilroy ha già conquistato la benaugurale nomination “Gotham Award” come Miglior regista emergente, in vista delle premiazioni di dicembre.
E per chiudere, due citazioni: nel film compare la locandina di “Captain Phillips – Attacco in mare aperto” (2013) e una breve scena di “Il giullare del re” (1955).
La recensione del film a cura di Alessandro Venier la trovate qui