I due volti di gennaio

download (47)1962. Atene, Grecia.
Chester (Viggo Mortensen) e Colette (Kirsten Dunst) sono in fuga. Lui è un truffatore professionista, lei la giovane moglie. Conoscono Raydal (Oscar Isaac), giovane guida, imbroglione dilettante. Pesce piccolo.
Chester, braccato e senza via di fuga, uccide un detective privato sulle sue tracce. Raydal lo scopre per caso. I due si accordano. Soldi in cambio di nuove identità e una via di fuga per il futuro. Un accordo basato su un crimine. Un crimine destinato all’espansione, alla complicazione, anche per l’attrazione reciproca tra Raydall e la bella Colette.

download (48)Alla base c’è il romanzo di Patricia Highsmith, autrice resa celebre dal ciclo di libri dedicati a Tom Ripley, da cui Anthony Minghella ne trasse il fortunato film con Matt Damon.
E prima di Minghella, ecco Hitchcock e Wenders.
I due volti di gennaio non si discosta dai temi cari all’autrice.
Lui, lei, l’altro. E l’omicidio.
Il film è penalizzato da una trama incanalata su un binario da cui non si sfugge. Prevedibile fino all’epilogo finale che, fino all’ultimo, speri diverso.
Una fuga on the road in una fastidiosa Grecia da cartolina.
Graffia poco questo noir, sfiora la superficie della tensione ma non penetra mai. E la suspense scivola via.

images (51)Se lo si volesse giudicare per trama o ambientazione, ne uscirebbe sconfitto.
L’unico possibile appiglio di salvezza di I due volti di gennaio consiste nel confronto tra i protagonisti.  In quei momenti in cui lo scavo psicologico prevale sulla narrazione. Con ritmi da film d’altri tempi.
Significativo per lo scontro generazionale tra due uomini, due imbroglioni così vicini e così distanti. Ombre su entrambi. Umani e complessi. Uno è la trasposizione possibile dell’altro. Ne potrebbe essere il futuro. L’altro potrebbe essere il passato. O non essere contigui. Sono gli eventi a regolare e plasmare, a trasformare l’uomo in assassino. Il momento, l’incidente fortuito. Poi prevale l’istinto di sopravvivenza. Il farcela ad ogni costo. Nessun santo, non ci sono buoni o cattivi tra cui scegliere. Nonostante la redenzione.

Un confronto psicologico reso tale dalle interpretazioni dei protagonisti maschili.
Viggo Mortensen, in gran forma, è intenso nel suo essere monocorde.  Lo segue a ruota il giovane e promettente Oscar Isaac.

Voto:
♥♥ / ♥♥♥♥♥

alessandro venier
ale

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