CineCuriosità: A QUALCUNO PIACE CALDO

images (36)Cinquantacinque anni fa «A qualcuno piace caldo» faceva ridere metà Stati Uniti e arrossire l’altra metà. Dopo oltre mezzo secolo la sua comicità non ha perso freschezza. CineCuriosità poteva resistere alla tentazione di scrivere sulla commedia più celebre della diva più commentata? Certo che no. Gustatevi allora le nostre chicche, ricordandovi che anche noi… non siamo perfetti.

– Mentre prendeva le misure per i vestiti, il costumista Orry-Kelly disse a Marilyn Monroe: «Tony Curtis ha un sedere più bello del tuo». Leggenda vuole che a quel punto Marilyn si voltò e si sbottonò la camicetta, dicendo: «Sarà! Ma di sicuro non ha tette come queste!»;

dsds– Ci vollero 47 ciak perché Marilyn dicesse correttamente «Sono io, Zucchero», invece di «Zucchero, sono io» o altro. Dopo i primi 30, Billy Wilder fece scrivere la battuta su una lavagna. In un’altra scena Marilyn avrebbe dovuto dire «Dov’è il bourbon?», ma dopo 40 stacchi continuava a ripetere «Dov’è la bottiglia?» o «Dov’è il bonbon?». Terminato il film, il regista disse di lei alla stampa: «È stato come essere in volo, con un pazzo sull’aereo»;

– Marilyn era incinta durante le riprese, e la cosa si notava. Per questo motivo nei servizi fotografici del film posavano al suo posto Sandra Warner o Evelyn Moriarty. Dopo gli scatti, le immagini venivano ritoccate con il volto della Monroe;

lemmon– Le incomprensioni tra il resto del cast e Marilyn sono diventate praticamente leggendarie. Oltre a recitare leggendo da una lavagna, l’attrice era famosa per i ritardi sul set… di due o tre ore ogni volta;

– Il Kansas vietò la prima del film nelle sale cinematografiche dello Stato. Le autorità motivarono la censura spiegando che il travestimento di genere (di Tony Curtis e Jack Lemmon) era «troppo inquietante per i cittadini del Kansas»;

Marilyn Monroe pretendeva che anche questo film – come tutti quelli che la vedevano interprete principale – fosse girato a colori. Billy Wilder riuscì a convincerla a girare il film in bianco e nero, perchè gli screen test avevano messo in evidenza che il trucco femminile di Jack Lemmon e Tony Curtis dava una sfumatura verde al loro viso;

Marilyn Monroe durante la lavorazione di A Qualcuno Piace Caldo– «A qualcuno piace caldo» è uno dei pochi film americani ad aver ricevuto una condanna formale dalla Legion of Decency, un’organizzazione appositamente dedita alla purificazione del cinema. Tra i più famosi, furono bollati con il marchio di Caino anche «Spartacus», «Psycho», «Rosemary’s baby» e «Carrie»;

– Nel 1998 il film ha fatto il suo ingresso al quattordicesimo posto della classifica dei 100 migliori film statunitensi stilata dall’American Film Institute. Oggi è sceso al 22° posto, superato tra gli altri da «Toro scatenato», da «Guerre stellari» e da «Luci della città». È comunque consacrata come la più bella commedia «made in USA» di tutti i tempi.

Adriano Consonni
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