Bling Ring

bling-ring-poster1Los Angeles.  Un gruppo di giovani adolescenti si dedica con successo ad un’attività notturna fuori dal comune. I ragazzi, dopo aver verificato attraverso la rete la possibilità di agire indisturbati, decidono di entrare nelle case di noti vip milionari, rubandone vestiti e orpelli di vario genere. Prima di essere identificati e successivamente arrestati, riusciranno ad accumulare una refurtiva superiore ai tre milioni di dollari. Basato su fatti realmente accaduti, il nuovo film di Sofia Coppola si palesa come  uno sguardo disilluso sulla realtà in cui viviamo. Non condannando i propri giovani protagonisti, la regista  si limita a osservarli, imputando le cause di tale comportamento ai grandi insegnanti della quotidianità (televisione/ web/ famiglia).
Israel Broussard, Emma Watson, Katie Chang, Taissa FarigaCosa spinge questi ragazzi a derubare la star del momento? In un mondo in cui il successo è misurato dal compulsivo “mi piace”  dei social network,  l’emulazione compiuta grazie all’oggetto rubato diventa sinonimo di potere e conseguente consenso universale.  L’apparenza griffata si sostituisce all’interiorità inespressa.  Si perde il contatto con la realtà quotidiana e con i valori fondamentali, continuando a vivere in un vortice di dissoluta superficialità mediatica. Dimostrando di essere una grande osservatrice,  la Coppola  realizza un film che è espressione di un disagio generazionale da non ignorare con leggerezza.

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Alessandro Venier
ale2

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